A tutte le Colleghe e iColleghi dell'Università di Roma "La Sapienza"
Care Colleghe e cari Colleghi,
com’è ormai tradizione, invio a tutti un augurio affettuoso per il prossimo anno 2007 da parte di AURIS onlus – l’Associazione Università Ricerca Innovazione Società, che abbiamo costituito dal marzo 2005 con molti colleghi delle università e degli enti di ricerca della regione – e a nome mio personale.
Sottolineo il termine tradizione per esprimere subito la mia sconcertata contrarietà – che so comune con molti colleghi – all’operazione della cosiddetta “introduzione di un sistema di identità visiva” del nostro Ateneo: in una parola, il cambio del logo con la cestinatura della tanto cara Minerva e persino del nome, che passa spiacevolmente quanto inutilmente da Università di Roma “La Sapienza” a “Sapienza Università di Roma”.
Il buon proposito per l’anno nuovo è nel non rassegnarci a perdere la nostra identità, progressivamente formatasi nella tradizione di 700 anni di vita. Per una istituzione con una storia prestigiosa, guardare al futuro - affinché non “passi di qui”, ma si “fermi qui” - significa, d’altronde, creare il nuovo, sulla base della valorizzazione del patrimonio costruito nel tempo, frutto della passione per la conoscenza di numerose generazioni di docenti, studenti, personale.
La sfida che ci attende per il 2007 è proprio qui. Concorrere, con la responsabilità di più grande Ateneo del paese, a ri-costruire prospettive di futuro per l’intero sistema università italiano, ad oggi penalizzato dalla stessa legge finanziaria.
Il modo migliore per farlo è ri-costruire le condizioni per valorizzare il patrimonio di saperi de “La Sapienza”, a partire da quelle strutturali. La situazione finanziaria e di bilancio, segnata dalla crisi sempre più profonda nella quale è stata fatta precipitare. L’efficienza e la funzionalità di strutture e servizi per la didattica e la ricerca, lasciati in progressivo deterioramento. Il processo di decongestionamento, ridotto a tutt’oggi ad una mera formazione di organi, senza risorse e senza compiti.
L’augurio a tutti noi è certamente per un anno felice, ma anche per un anno che avvii un’inversione di tendenza. Per tornare a porre al centro i problemi strutturali e il destino reale de “La Sapienza”. Per costruire finalmente una vita di reale comunità, che si nutra di trasparenza e autentiche occasioni di partecipazione. Per tornare a sperare in un futuro prossimo venturo di autentico cambiamento.
Cordialmente
Roma 22 dicembre 2006
Gianni Orlandi
